sabato 23 marzo 2013

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La Strama Coppia.


In un ipotetico dizionario del tifo nerazzurro con molta probabilità Andrea Stramaccioni figurerebbe, in più di un’edizione, sotto la voce “allenatore” ma nella casella dedicata ai contrari.
Volendo anche redigerne una relazione più benevola nei confronti del trentasettenne romano, pochi sarebbero i curatori che affiancherebbero il suo nome a quello di Jürgen Klopp, colui che in un certo qual modo rappresenta il futuro della panchina nel calcio europeo.
Se ci si mette ad incrociare il cammino del comandante in carica dell’Inter con quello del mago di Stoccarda è chiaro che la realtà è prossima alla fantasia delle suddette raccolte di lemmi.


Eppure parlare dei loro destini come di due rette parallele nel piano costituisce una sorta di errore di concetto.
Infatti, in un lavoro eziologico più profondo, ci si accorge che punti di intersezione esistono.


Innanzitutto la freschezza del progetto del Borussia Dortmund va bilanciata con una storia sportiva che non è propriamente quella di una matricola, essendo i gialloneri: 

1) il club tedesco più titolato dopo il Bayern Monaco e una delle tre squadre della Bundesliga ad aver alzato al cielo almeno una “coppa dalle grandi orecchie”; 
2) una società quotata in borsa e con un fatturato annuo superiore al nostro (189, 1 mln nella stagione 2011-12, 11° club europeo, con un incremento del 40% rispetto all’annata precedente).

Numeri impensabili per la squadra che nel 2005 ha sfiorato il fallimento (fondamentale fu la vendita dei naming rights del Westfalenstadion, ora Signal Iduna Park), ma che sottolineano quanto nel calcio “sostanza”, per ritornare al gioco iniziale del vocabolario, sia sinonimo di “pianificazione” e “pazienza”.
La differenza fra i teutonici e l’Inter è meno risibile nella gestione delle risorse, con i primi in utile (si parla di circa 39 mln) e con un tetto ingaggi ben al di sotto degli standard dei top club.
Insomma, una squadra euro-sostenibile come impone lo spettro del Fair Play Finanziario.


Altro aspetto interessante è l’allestimento di una rosa la cui età è mediamente bassa e composta per lo più da talenti coltivati in casa.
Riassumendo, azzeramento del debito, introiti dello stadio e vivaio, guarda caso i capisaldi della ricostruzione dell’Inter post-Triplete.
Calendari alla mano, la squadra della Vestfalia ha impiegato 6 anni per risalire la china, accelerando il processo proprio con l’avvento di Klopp, avvenuto solo nel luglio del 2008, mentre a Stramaccioni, catapultato nel calcio che conta da un giorno all’altro, è stata data una carta che tanto bianca non è, sporcata da una “zero” dopo la scritta “anno”.


A questo punto è debito fare una piccola premessa.
Il discorso che segue non tende né a sminuire i meriti del tecnico tedesco, né a fornire una cieca difesa del nostro timoniere, ma si pone nei confronti della ormai ricorrente domanda “Stramaccioni va confermato o esonerato?” come una sorta di prefazione distaccata dal contenuto del quesito stesso, analizzando in maniera quanto più dettagliata possibile la genesi del fenomeno Dortmund comparandolo agli affari nerazzurri.
Ergo, tornando alla materia del post, Klopp vs. Stramaccioni.

L’assunto di base è semplice e, volendo, piuttosto banale: gli allenatori che spostano gli equilibri si contano sulle dita di una mano e raramente sono efficaci senza la dovuta gavetta.
All’età di Stramaccioni, ad es., Klopp allenava il Mainz 05, dove si era insidiato sul finire della stagione 2000/01, in Bundesliga II.
Le sue qualità sono evidenti, soprattutto nella minuziosa ricerca del connubio fra gioco offensivo ed equilibrio (4-3-3 e difesa fra le meno battute della categoria), ma impiegherà più di un triennio prima di confrontarsi con la massima serie tedesca.
L’impatto è tutto sommato positivo per il “Club di Carnevale" (così viene chiamato il team di Magonza), non certo un frequentatore dei piani alti del calcio europeo.
Nel giro di poche stagioni però l’effetto sorpresa svanisce e, senza miglioramenti evidenti, arriva la retrocessione.
Klopp si rimbocca le maniche e dopo 34 partite riconquista la Bundesliga, sempre con la squadra con cui aveva chiuso la sua carriera di calciatore.
Ormai è pronto per il grande salto: il Borussia Dortmund.
È l’estate del 2008, 249 panchine e 8 anni dopo l’esordio fra i professionisti.
Per dirne una, Stramaccioni in campionato è a quota 37 (54 totali), nemmeno un campionato intero.
La rosa che riceve in dote da Doll non è sicuramente di primo pelo (fra i 16 giocatori più schierati ci sono solo 3 under 25) ma decide comunque di creare una prima ossatura puntando su giocatori esperti. Arrivano fra gli altri Young-Pyo Lee (31), Owomoyela (28), Hajnal (27) e Zidan (26) e nell’arco della stagione solo un giovanissimo Subotić (19 anni e al Mainz 05 con Klopp) e i ventitreenni Błaszczykowski e Felipe Santana riescono a scalfire la scorza dura della vecchia guardia.
Dodici mesi dopo riscattò Hummels, in precedenza in prestito dal Bayern di Monaco, pescò in seconda serie gli svincolati Großkreutz e Bender e promosse in prima squadra Schmelzer e Şahin, con quest’ultimo richiamato a casa dopo l’esperienza formativa al Feyenoord. Questi più Subotić, tutti classe ’88 e ventenni all’epoca, furono il primo passo verso lo scudetto, ai quali si aggiunsero Kagawa e Lewandoski, che però giocarono solo la metà dei minuti totali.
Un vero programma di inserimenti graduali che trovò pieno compimento grazie a qualche giocatore più smaliziato come Weidenfeller (30 anni), Dedê (31), Zidan (28), Barrios (26) e Piszczek (25 e 70 presenze in Bundesliga prima di passare ai gialloneri), non senza qualche passaggio a vuoto (Kevin-Prince Boateng, Le Tallec, Da Silva, Rangelov, Valdéz).
Era il 14 Maggio del 2011 e Klopp alzò il suo primo Mesteirschale dopo quasi 11 anni di praticantato e con 44 primavere sulle spalle.
Come recita il proverbio nessuno nasce imparato.
Lo confermano anche le esperienze nelle coppe dello stesso tecnico.
Nella sua prima avventura con una squadra sulla quale lavorava da tempo, uscì nei gironi di Europa League.
In Champions, da campione di Germania, arrivò ultimo con solo 4 punti. Quest’anno, il 5° sulla panchina del Borussia Dortmund, si appresta ad affrontare i quarti come una delle favorite alla vittoria finale, ma con ben 20 punti di distacco dalla vetta del campionato.
Non brillantissimo nemmeno il cammino nella coppa nazionale dove in 5 partecipazioni in un’unica occasione ha superato i quarti (2011-12, con vittoria finale), uscendo per ben due volte contro una squadra di terza divisione.


Detto questo, la strana coppia Stramaccioni-Klopp non può essere spiegata solo con la differenza degli anni di lavoro.
Contano il contesto, l’abilità della società (da sottolineare  che fra il 2007 e il 2008 il Borussia Dortmund rivoluzionò anche il settore giovanile affidando il ruolo di responsabile a Lars Ricken e piazzando Mislintat nel ruolo di capo degli osservatori), il valore delle avversarie, i pregressi della squadra in questione (cambieremmo il bilancio in attivo con le vittorie del recente passato?) e ovviamente il talento.

Proprio da quest’ultimo punto nasce il dilemma sulla riconferma o meno del tecnico romano.
Infatti, sono contrastanti i pareri sull’operato di Stramaccioni ritenuto da molti inadeguato al ruolo di guida della Beneamata, se non addirittura un fantoccio alla mercé degli asadisti, con la complicità del presidente Moratti e di una fantomatica talpa.
Scenari da spy story che però fanno presa in più ambiti, esacerbando le critiche fino al grado di sfottò gratuito.
A volte si ha come l’impressione che condividere l’amore per il nerazzurro sia difficile quasi quanto sbucare dal tunnel degli spogliatoi ed affrontare l’arena di San Siro, troppo spesso incline al pollice verso.
In entrambi i casi ci voglio i cosiddetti attributi e che piaccia o meno Stramaccioni sembra esserne in possesso, come supposto dalle recenti interviste al collega Maran (“Ha dimostrato di essere un allenatore capace di gestire, seppur con poca esperienza una panchina importante. E' un grande merito”) ed un gran esperto di calcio come Bruno Conti (“Andrea per me è un predestinato, sento che vogliono mandarlo via ma io ci penserei più di una volta, perché Andrea è destinato a fare bene, e non dimentichiamo che Inter ha preso”).
In fondo, senza andare troppo nel folkloristico il mondo è pieno di allenatori, più o meno giovani, che sanno cavare sangue dalle proprie rape, ultimi Paulo Fonseca con il Paços De Ferreira, terza forza della Primiera Liga portoghese (mai così in alto a questo punto della stagione), Tuchel del Mainz 05, Champions League nel mirino dopo lo storico 5° posto, Dury del Zulte-Waregen in lotta per il titolo in Belgio con una campagna acquisti inferiore al milione di euro o  Reghecampf, coetaneo di Stramaccioni e capace con la Steaua di Bucarest di far tremare i campioni d’Europa in carica dopo aver eliminato l’Ajax di un altro coach promettente come Frank De Boer.
Allenare l’Inter è diverso. Allenare in Italia è diverso. E, almeno in termini numerici, Stramaccioni si difende alla grande.

Queste sono le percentuali di vittoria di alcuni mister che vanno per la maggiore in patria (stagione di riferimento quella in corso):

Conte 66,6%
Stramaccioni 54,55%*
Pektovic 53,33%
Montella 51,72%
Allegri 51,28%
Mazzari 48,72%

*percentuale che lo colloca davanti ad Trapattoni ed Invernizzi nella classifica degli allenatori nerazzurri, al 9° posto complessivo (sono esclusi tutti quelli con meno di 38 panchine).

E questa la media punti a partita:

Conte 2,2 su 85 partite (Juventus)
Allegri 1,89 su 142 partite (Milan)
Pektović 1,84 su 45 partite (Lazio)
Stramaccioni 1,83 su 53 partite (Inter)
Montella 1,82 su 33 partite (Fiorentina)
Mazzarri 1,70 su 173 partite (Napoli)

Uno sguardo in Europa:

Simeone 66,67% / 2,11 su 77 partite (Atletico Madrid)
Solskjær 58,33% / 1,91 su 91 partite (Molde)
Klopp 55,25% / 1,94 su 206 partite (Borussia Dortmund)
De Boer 53,65 % / 2,02 su 113 partite (Ajax)
Di Matteo 52,4 % / 1,97 su 42 partite (Chelsea)
Villas-Boas  50% / 1,76 su 44 partite (Tottenham)

Senza entrare nei meriti delle singole situazioni, i dati in questione offrono qualche spunto di riflessione.
Mazzarri, uno dei principali indiziati a prendere il posto di Stramaccioni qualora questi fosse destituito, è il classico allenatore di temperamento ma incompiuto.
In quattro anni di gestione i progressi di squadra sono stati esigui a fronte di una discreta disponibilità economica (senza dimenticare di avere in rosa giocatori ambiti come Cavani ed Hamsik e prima ancora Lavezzi). Sul piano del gioco si è dimostrato poco duttile, tanto è vero che contro le tre “sorelle” della serie A ha vinto solo 7 volte in 22 incroci, incluso quello del fattaccio Obi-Rocchi arbitro.
Pektović è nuovo al panorama calcistico italiano, una grande intuizione di Tare, ma è innegabile che si sia trovato al volante di una macchina collaudato e messa a punto da Reja, al pari di Ventura uno dei tecnici più sottovalutati dell’ultimo lustro (percentuale di vittoria del tecnico goriziano con i biancocelesti è del 50%, superiore a quella di Mazzarri e un gradino sotto quella di Allegri). Lo svizzero ha però il merito di aver dato quel tocco di “internazionalità” che sta facendo la differenza in Europa League, meno al di qui delle Alpi dove l’esigua rosa laziale sta mettendo a nudo tutti i suoi difetti.
Restano Stramaccioni e Montella, la strana coppia dal sapore giallorosso.
L’Aeroplanino è talentuoso, questo è fuor di dubbio. Dalla sua parte sta avendo l’anno di apprendistato in Sicilia, in una realtà tranquilla (la sua media punti con gli etnei resta comunque inferiore a quella di Maran, di Simeone e di Mihajlovic), prima di veleggiare sull’Arno con l’appoggio incondizionato dei Della Valle e il vento il poppa di una stagione senza il fastidio delle coppe, traducibile, al di là della carta d’identità dei singoli giocatori, in un minore logorio generale (tolto il fragile Aquilani la cartella clinica viola annovera una lievissima distorsione alla caviglia di Pizarro con un’assenza forzata stimabile fra i 15-16 giorni, una lesione muscolare per Jovetic e Ljajic fra novembre e dicembre).
Nulla a che vedere con il nostro centro traumatologico.
Giusto per non dare un alibi a Stramaccioni bisogna riconoscere le sonore sconfitta patite da Montella sul campo e sul piano del gioco, dell’identità, della costruzioni di sincronismi conclamati, solo in parte giustificati dalla differenza di piedi buoni a disposizione nella zona nevralgica del campo.
In questa stagione la gestione delle risorse, tecniche e tattiche, di Stramaccioni non è stata delle migliori, basti vedere come la media punti non vada di pari passo con una percentuale di vittorie che da sola fornirebbe una bassa di circa 62 punti a campionato.
E nei pareggi, solo dieci nell’ultimo anno, si cela uno degli handicap, non meno importante di altri e probabilmente figlio dell’inesperienza di Andrea.
Nei numeri (69-70 punti ipotetici sulla base della statistica, con una media punti totali inferiore dello 0,05% a quella impressa da Klopp all’attuale Dortmund) Stramaccioni è un allenatore da terzo posto, meno su altri aspetti.
Per colmare i gap più evidenti è probabile che non basterà vedere il nostro avvicinarsi alla propria  linea d’ombra professionale (il discorso vale per lui, come per Montella, un Klopp ai tempi del Mainz o finanche per sir Alex Ferguson alle prime armi con i Red Devils).
Servirebbe la collaborazione di tutti, un’unità di intenti che è la cosa più vicina a quella parolina magica che risponde al nome di progetto. Fornire fiducia e una squadra in linea sì con le finanze a disposizione  ma vicina all’idee dell’allenatore se non è un obbligo deve essere uno dei obiettivi cardine della prossima Inter, valutando Stramaccioni, o chi per lui, anche in base a quanto la società sia riuscita in tale compito.

Dovessimo terminare la stagione in balia degli eventi e senza la gioia, per quanto misera, della Coppa Italia finirebbero tutti sotto il banco degli imputati. 
Da Mourinho in poi la panchina nerazzurra ha avuto tanti padri ma nessun padrone e il tempo ha sentenziato che è giunta l’ora di una sterzata decisa.
Si punta sui giovani e si lavora con poco lavoro d’acquisto? Bene.
E allora perché non confermare Stramaccioni, uno che nei settori giovanili ha bazzicato fino l’altro giorno, e puntare su qualche ds (lo dico riconoscendo ampi meriti a Branca nella recente e vincente Inter) più abituato a maneggiare poche banconote, affiancando entrambi con quei 4-5 uomini di esperienza, dentro e fuori dal rettangolo di gioco, inclusa una collaborazione stretta e chiara fra Angeloni e Casiraghi, abilissimi nello scovare talenti low cost?
Sbagliare è sempre facile ma se proprio dobbiamo farlo, facciamolo con coraggio.

Aniello "Nello" Luciano (aka AL82)

Nella foto, Andrea Stramaccioni, dopo Cassano, prova ad imitare
Jürgen Klopp. Si spera anche nel gioco e nei risultati.

48 commenti:

luciano ha detto...

Bellissimo e molto documentato, come al solito, il post di Al.

Per i miei limiti come i studioso e statistico, sono costretto ad affidarmi alla mia intuizione, o sensibilità, sapendo che le percezioni di un dilettante sono spesso ingannevoli.

Ribadisco dunque la mia convinzione per cui Strama è destinato a una grande carriera. Se non sarà all'Inter, sarà altrove.

Ma io lo confermerei assolutamente, provando a regalargli un paio di giocatori almeno pronti e di grande valore, nei ruoli chiave.

In casa degli altri è più difficile guardare: gli allenatori tedeschi non mi entusiasmano (se fossero così bravi, perché il Bayern dovrebbe svenarsi per Guardiola?).
Quelli italiani emergenti (per me Montella e Maran, forse anche Pioli) non hanno dimostrato nulla più di Strama.
Mazzarri non mi piace anche se non si può liquidarlo solo sulla base dei numeri, a mio parere: anche il Napoli ha sbagliato delle campagne acquisti cessioni e mi sembra non abbia la rosa per affrontare al meglio campionato e coppe internazionali.
Per conto mio ha due soli giocatori di livello assoluto e quando questi incorrono nelle inevitabili flessioni di rendimento, paga. Comunque non lo vorrei.

Come non vorrei sentire parlare di Blanc, di Zenga o di Matrix (che pure è un mio idolo).

E non vorrei neppure il ritorno di Mou, perché non adeguatamente supportato lascerebbe un brutto ricordo, come il secondo periodo di Herrera.

luciano ha detto...

oggi vedrò, tempo permettendo, giovanissimi nazionali e allievi b.

Intanto riporto una voce.Un procuratore ieri mi ha detto che abbiamo già preso alcuni rinforzi per la prossima Primavera, tra cui uno spagnolo del '95.
Non so se è vero e se si tratti eventualmente di uno forte. ma sperare costa poco.

Gianpaolo ha detto...

Non è possibile che ogni giorno sento voci sui sostituti di Strama, anzi quella schifezza di Sporcmerd*set fa pure le statistiche...

Unknown ha detto...

Da parte mia spero proprio che venga confermato Strama, sarebbe ridicolo nn farlo dopo tutto quello che è stato detto e scritto riguardo al "progetto Inter".
I progetti per essere credibili devono sì essere flessibili per adeguarsi alle variabili (che nel calcio spesso sfuggono alla logica),ma devono anche avere un filo conduttore principale che nn deve essere abbandonato alle prime difficoltà.
Stravedo per Mou,ma ,almeno per adesso, non spero in un suo ritorno; troppo fresco il ricordo di quel periodo stupendo ed esiste il pericolo di offuscarlo e poi ricordate che le..."minestre riscaldate "mai o "quasi mai" sono buone come appena fatte...

carlo ha detto...

Ieri ho sentito Conti esprimersi su Cerci, Strama e Montella. Ovviamente entusiasta di strama.
Tra" altro, sentendolo parlare, con la sua pacatezza, umanità e competenza, capisco perché la Roma sia una fucina di talenti e allenatori.

Sento la mancanza di Baresi e Paolillo nel nostro settore giovanile.

Intanto, domani prandelli consegnerà a balotelli il pallone d.oro erroneamente assegnato a messi, mentre Papa Francesco dichiarerà "beato" papà-galliani, il quale ha compiuto il miracolo della conversione del cattivo ragazzo.

Giuseppe ha detto...

Post fantastico, Al, pieno di note e di spunti di riflessione di grande interesse. Io sono dell'idea che il lavoro di Stramaccioni debba essere valutato sia sulla base di elementi a lui non imputabili, sia sulla base di fatgori oggettivi.
Tra i primi: una rosa mal assemblata, che ha costretto Stramaccioni a trasformare il 4231 sul quale aveva lavorato in estate in un 352 o 433 o altro ancora; la pessima gestione del caso-Sneijder che ha privato Strama del giocatore con maggior talento in rosa; l'orribile situazione-infortuni (ovviamente non tutti imputabili alla mala sorte, anzi).
Elementi a mio modo di vedere oggettivi (e quindi valutabili) sono l'aver troppo spesso cambiato uomini e moduli, palesando di tanto in tanto mancanza di lucidità (es. abbiamo provato e cambiato tutti gli schemi possibili e immaginabili); e il non aver mai dato neppure un minimo di fluidità alla manovra offensiva, troppo spesso dipendente dai colpi di genio (non sempre così frequenti) di Cassano e/o Guarin. A ciò aggiungiamo un approccio alle partite spesso...problematico.
Sintetizzando: a mio giudizio non è Stramaccioni il principale problema dell'Inter. Sarei ben felice di rivederlo sulla nostra panchina il prossimo anno con una squadra logica, svecchiata e atleticamente pronta. Però in quel caso mi aspetterei da lui qualcosa in più di quanto (non) visto finora.

Karlito ha detto...

Ciao Luciano, come verranno gestiti secondo te in futuro questi 4 centrocampisti?:
-Kovacic
-Benassi
-Tassi
-Duncan

Tutti, non ultimo Duncan di cui ho appena visto l'eccellente primo tempo di Livorno-lanciano, con piede squisito e visione di gioco.

luciano ha detto...

Oggi ho visto due interessanti partite: Inter Como giovanissimi nazionali e Inter Albinoleffe allievi B. Sapete già i risultati e i marcatori. Tra poco due brevi report.

Rispondo a karlito.

Tutti e quattro hanno possibilità di diventare titolari dell'Inter, in tempi diversi.
Kovacic è già un giocatore importante e personalmente dopo Inter Tottenham lo vedo come regista.
Benassi preferisce pure il ruolo di regista basso, ma può giocare come laterale (mediano, non certo ala come è stato impiegato per necessità in un'occasione). Può essere titolare nel giro di un paio di stagioni, se continuerà a progredire.
Duncan è un mediano e forse può essere in rosa (realmente, non nominalmente) sin dalla prossima stagione, dopo l'esperienza di serie B.
Tassi è talentuosissimo, ma è il più acerbo (e anche il più giovane) dei quattro.
Tra un paio d'anni sapremo a che livelli potrà davvero aspirare: le speranze sono elevate. Certo ormai è impostato da play basso e quindi dovrebbe competere con Kovacic.

luciano ha detto...

Ahahahaha!!!

Illuminante la notizia che mi hanno riferito oggi diversi genitori del Como giovanissimi.

Milan Como dsi è disputata a Vismara su un campo gelato e abbondantemente innevato. i mucchi di neve erano a cavallo delle linee laterali, tanto che quando l'azione avveniva su una fascia, gli addetti cercavano di ripulire un po' dell'altra.

In quel caso i dirigenti milanisti non hanno esitato a mettere a repentaglio la vita (??) dei giovani calciatori.
Come mai?
Semplice: la partita si doveva giocare perché Cutrone doveva scontare l'ultima giornata di squalifica. In caso di rinvio avrebbe saltato il derby.

I dirigenti milanisti hanno mutuato il concetto di verità dal loro capo, quello che ha costretto qualche centinaio di parlamentari suoi dipendenti a votare, senza alcuna vergogna, che Ruby era proprio la nipote di Mubarak.

Questo è il nostro Paese e quindi questo è il nostro calcio.

grillo avrebbe davvero la possibilità di liquidare un sistema. Invece per cercare di ottenere tutto finirà col ridare il potere a questi personaggi

luciano ha detto...

Inter Como 3-1 (Cagnano, Traorè Moleri)
Pisso
Facco Mattioli Granziera Picozzi
Mel Donna Buglio
Guary Abdou Cagnano

Partita tesa, combattuta, su un campo che sembrava una risaia. merito del Como, che a dispetto della classifica, si è dimostrata un'ottima squadra.

I lariano hanno giocato tutta la partita cortissimi, in meno di 20 metri. davvero ammirevoli per chi ama questo tipo di gioco, che non ti concede spazi e permette di ripartire molto alti.
Naturalmente in questo modo si ricorre spesso al fuorigioco, alto, appunto, con qualche rischio. ma finché le energie sorreggono e il pressing sul portatore di palla (condotto da due o tre uomini) è efficace, la tattica, purché eseguita rigorosamente, dà i suoi frutti.
Nei primi minuti anzi sono i comaschi ad avere un paio di occasioni davvero importanti. Poi i nostri prendono a macinare gioco grazie alle tecnica davvero superiore dei tre centrocampisti, purtroppo molto leggeri e non agevolati dal terreno pesante.
Dopo alcune occasioni fallite da Goury soprattutto, che era imprendibile ma spesso ha sbagliato l'ultimo controllo, Cagnano stringe al centro e infila di sinistro su un cross proveniente da destra.
All'ultimo minuto del primo tempo un nostro difensore intercetta in area un cross con il braccio. In realtà il braccio era assolutamente stretto al corpo, ma l'arbitro decide per la volontarietà e loro pareggiano.
I nostri non si demoralizzano e attaccano per tutto il secondo tempo, finché, dopo qualche occasione persa, Abdou splendidamente di testa prende il tempo a tutta la difesa avversaria e ci riporta in vantaggio.
E' ancora Abdou a rendersi protagonista di una discesa irresistibile al termine della quale serve al nuovo entrato Moleri una palla da insaccare in diagonale.
Una bella vittoria, una dimostrazione di grinta e determinazione.
Ricordiamo che a Como abbiamo vinto 1-0 rischiando molto e che oggi, oltre a Merlini, ci mancavano ben quattro attaccanti: Braidich, Justice, Piscopo (in nazionale) e Loris.
Oggi i complimenti a mister Cauet sono dovuti.

Cisco ha detto...

Luciano mi spiace usare una parola così brutta ma i genitori del Como sono dei vergognosi bugiardi.

Come ti dimostra questo video: http://www.youtube.com/watch?v=Ajjm8LEDMBs

Ma quali mucchi laterali!
Per un tempo c'è stata pioggia e per l'altra nevischio, la neve non si è mai depositata durante la partita.
Inoltre quello è il campo stadio, che ha tutt'altre vie di fuga rispetto ai campi dei 2000, che hanno il campo più vicino alla recinzione.

Pensassero a urlare meno insulti all'arbitro e ai ragazzini in campo, in una partita in cui han tirato 1 volta in porta.

Cisco ha detto...

E ti dirò di più, visto che io c'ero. A bordo campo non c'era nessun addetto, i due guardalinee sono stati fermi a metà campo e a parte l'ambulanza c'eravamo solo io, pochissimi genitori milanisti e una decina di esagitati tifosi comaschi.

luciano ha detto...

Pisso: sicuro in ogni intervento. Sul rigore non può nulla
Facco: prova gagliarda e anche caratterizzata da qualche buon appoggio e da qualche incursione.
Mattioli: elegante e sicuro. A mio parere deve progredire un po' muscolarmente, ma c'è.
Granziera: grande prestazione. Forse andrà rivisto contro attaccanti dotati di spunto bruciante, ma migliora di partita in partita. A suo aggio su un terreno per combattenti
Picozzi: prova dignitosa. Un po'meno lucido rispetto al match con la juve, ma ci sta, alla seconda in 3 giorni, su campi infami
Mel: vero leader in campo, lotta, gioca, costruisce rifinisce. Eppure non era certo il suo campo
Donna: è in un periodo di leggera flessione, forse a causa dei campi che richiedono forza fisica. Sempre saggio e sapiente, ma con qualche imprecisione nelle ripartenze che di solito non manifesta.
Buglio: grandissimo primo tempo, poi logicamente cala un pochino. So che qualcuno (non in società) un po' lo discute, ma per me sta diventando un giocatore importante. Se mette muscoli, ne sentiremo parlare.
Goury: non lo prende mai nessuno, arriva davanti al portiere diverse volte, ma sbagli l'ultimo controllo o il tocco decisivo. Però è utilissimo.
Traoré: primo tempo piuttosto incolore, poi si scatena. incredibile come giocando con questi compagni si spogli dalle attitudini individualistiche e giochi con e per la squadra. Decisivo.
Cagnano: alla seconda uscita dopo la lunga assenza, fa meglio che contro la juve. A parte il gol, progredisce sul piano del ritmo e dell'intensità.

Voglio citare anche tre giocatori entrati nel secondo tempo, perché lo meritano.
Moleri: mi piaceva molto in passato. poi si era un po' fermato e giocava poco, senza grandi risultati. oggi sulla sinistra ha giocato benissimo, autentica spina nel fianco dei comaschi, fino al meritato gol
Justin: entrato al posto di Donna, si è piazzato in mezzo al campo e col suo fisico l'ha fatta da dominatore. Sembra migliorato anche tecnicamente.
Chiarion: quando il mister l'ha messo a terzino, in una gara così tesa, confesso che ho avuto paura. Invece l'ex trequartista ha tenuto il campo con vigore e intensità e quando si trattava di costruire è stato delizioso.

Ora però queste notazioni positive devono essere confermate nei match che contano, senza nulla togliere agli ottimi lariani

luciano ha detto...

Cisco, mi scuserai se credo più ai numerosi comaschi disinteressati che alle tue affermazioni.
Più persone non si possono sognare che ai bordi del campo c'era chi spalava la neve.
Poi la storia dei campi è proprio come quella di Ruby: se c'era un campo agibile, ci si poteva giocare. Ma poi che c'entrano le vie di fuga? Chi doveva fuggire?

Cisco ha detto...

Luciano se credi che io sia un bugiardo, cosa che sei liberissimo di pensare, ti invito a guardare il video INTEGRALE della partita.

Da cui vedrai che non c'è traccia di neve a bordo campo nè di addetti.

E con questa saluto tutti perchè avere opinioni diverse mi va bene, ma mettere in dubbio la mia parola non mi sta bene. Grazie per l'ospitalità di questi anni, spero di incontrarvi al Derby.

Cisco ha detto...

Con vie di fuga intendo dire, senza che ci sia ironia su questo, lo spazio che separa il campo dalle reti metalliche a bordo campo. Se sei sbilanciato e hai le reti a 1 metro è un conto, se non le hai perchè il campo ha panchine e tabelloni ai bordi è un altro.

luciano ha detto...

In vita mia ho dato del bugiardo solo a Berlusconi e a pochissimi altri.
Però si possono avere percezioni diverse dello stesso avvenimento.
Questo è un blog di interisti. Io ho raccolto delle testimonianze che ritengo disinteressate e che agli interisti possono interessare e le ho riportate. Chi la pensa diversamente ha tutto il diritto di dire la sua opinione. certo non guarderò il filmato di una partita del Milan per questo problema. Il fatto reale e indiscutibile è che quando serviva giocare si è giocato e quando non serviva non si è giocato.
E, come direbbe Narya (a proposito ormai ci snobba, Nostra Signora nerazzurra) de hoc satis.

Marin ha detto...

Non vedo come Cutrone possa aver scontato la squalifica visto che e' impegnato con la nazionale (ita-ger 3-1; tripletta di cutrone)

luciano ha detto...

Allievi B. Inter Albinoleffe 3-1
Bourmilla
Traore De Micheli Bernardi Colombini
Panatti Brambilla Scienza
Cassani Andriuoli Appiah

Partita molto tesa e combattuta, simile come andamento a quella dei giovanissimi, in mattinata.

Avversari tosti (ricordo che all'andata avevamo pareggiato a casa loro) e con tre soli '97.
Tra parentesi inviterei i nostri dirigenti a osservare almeno uno di questi '97, l'ala sinistra Zappa. Ma a me è piaciuto anche l'interno Stronati.

Un altro elemento di somiglianza con la prova dei giovanissimi è la composizione del centrocampo: tutti giocatori tecnici, qui come là.
Siamo andati in vantaggio con una conclusione potente da fuori area di Sami e dopo il loro pareggio (credo conBbaggi, la punta centrale, che ha anticipato un nostro difensore su un cross basso da destra) abbiamo ripreso a macinare gioco, facendo comunque attenzione alle loro ripartenze, spesso pericolose
.
Nel secondo tempo uno splendido gol dell'ottimo Andriuoli e poi una spettacolare conclusione di prima intenzione di Pana, dal limite, hanno fissato il punteggio a nostro favore (ricordo che comunque avevamo già vinto aritmeticamente il campionato).

Bourmilla: qualche incertezza (una palla gli è passata tra le gambe e poi l'ha fortunatamente recuperata) è comprensibile per il terreno pessimo e la palla scivolosa. Comunque si è reso protgonista anche di qualche intervento prezioso.
Traore: si è battuto, sembra in progrsso, ma certo l'avversario gli è sfuggito di frequente. da vedere se per meriti suoi o per qualche carenza che ha ancora il giocatore.
De Micheli: buona prova, ordinata, quasi sempre sicura. Continuo a preferirlo in mezzo
Bernardi: un colosso insuperabile nel fango
Colombini: primo tempo non esemplare, con qualche smagliature. Secondo tempo in crescendo, da vero dominatore.
Panatti: la tecnica si sapeva che l'avesse, il tiro da fuori anche. oggi ha pure lottato e corso per tutta la partita.
Brambilla: pochi sanno giocare a calcio come lui. Ora è tornato. Speriamo che si rafforzi fisicamente, senza perdere le sue caratteristiche
Scienza: movimenti e tecnica da figlio d'arte. Non era il suo campo, ma ha fatto molto bene
Cassani: si è battuto moltissimo e ha aiutato la squadra in ogni momento, finendo sfinito. davanti non riusciva ad arrivare con energie intatte, ma ha dato una mano davvero importante.
Andriuoli: arrivato suscitando grandi aspettative, le aveva un po' deluse. oggi grande prestazione, condita da uno splendido gol. finalmente. e ora servono conferme.
Appiah: Sami lo fermi solo con dei falli, oppure si ferma lui a furia di dribbling e iniziative troppo personali. ma fa reparto anche da solo.

Corti : secondo campionato consecutivo stravinto con diverse giornate d'anticipo. Complimenti mister! E' proprio vero che l'etica del lavoro paga

luciano ha detto...

Stiamo parlando di Milan Como, giocata prima del derby. In quella partita, se non sbaglio, scontava l'ultima delle tre giornate di squalifica

luciano ha detto...

Fantastica Laura Boldrini

luciano ha detto...

Manderò a Gimon la prima parte di un post consuntivo sulle giovanili. Deciderà lui se vale la pena pubblicarlo.

Cisco ha detto...

Beh se qualcuno ha voglia si guardi il filmato e dica a Luciano cosa vede.
P.S.: Il campo non era affatto ghiacciato ma bagnato, come si desume dal filmato.
Quante imprecisioni questi comaschi, forse dovevano dire un po' di bugie per compensare la loro maleducazione.
Ad esempio quando uno di questi genitori ha urlato ad uno dei nostri ragazzi: "Sei uno st____" dopo che aveva subito un fallo? Sono sicuro che ti avranno raccontato anche questo...

Chris ha detto...

Recalcati dice che Ausilio è in Serbia per chiudere per Markovic. 8 mln al Partizan e 1,35 + bonus al giocatore.
peccato che la fonte sia quella che sia...

luciano ha detto...

Chris: be' sarebbe bello.

Cisco: può darsi che i comaschi abbiano un po' esagerato, ci sta.
Ma certo il fatto che la partita si "dovesse" giocare, per il motivo che ho detto. E' stato confermato da un genitore milanista...diciamo molto molto coinvolto.

Che poi è la sostanza del problema.

luciano ha detto...

Dimenticavo una cosa abbastanza importante, per noi patiti di giovanili nerazzurre: il difensore centrale che secondo il suo procuratore stava chiudendo con l'Inter, secondo voci raccolte oggi starebbe invece per involarsi, in senso letterale (cioè starebbe prendendo l'aereo in direzione Inghilterra)

luciano ha detto...

Rispondo qui a una mail privata di Alberto, tanto non si rivela nessun segreto.
No, il portiere acquistato dall'Inter non è quello che tu citi. E' un '99.
Ciò non esclude che sia stato preso ANCHE quello di cui tu hai notizia, perché l'Inter in questo periodo è molto attiva sui portieri.

Chris ha detto...

Luciano, come sta andando Losada? dai tuoi recap vedo che non gioca mai titolare. almeno entra a partita in corso? rendimento?
Grazie!

Cisco ha detto...

Ma che il Milan volesse recuperare Cutrone è ovvio e nessuno lo ha mai negato! Ma nessun addetto ha fatto alcunchè perchè la partita fosse giocabile durante il match.
Anzi, la partita è diventata molto più giocabile grazie alla temperatura bassa che ha reso più solido il terreno, prima pozzangheroso. Tant'è che nel primo tempo abbiamo fatto poco e abbiamo dilagato nel secondo, perchè potevamo giocare più palla a terra.
Ma il campo era più giocabile del Derby di andata, che si è regolarmente giocato.

Io mi indignavo davanti alle affermazioni dei comaschi, tutto qui.
Quindi, ora che mi sono preso la ragione e la discussione è chiusa vi saluto definitivamente, ciao e grazie!

carlo ha detto...

Quanto sta accadendo con Cisco mi rattrista e mi fa preoccupare sul modo fideistico in cui in generale suo interne il calcio. Nessun giudizio, ma mi preoccupa.

Prandelli al milan? Ultimamente mi sembra in linea...

luciano ha detto...

Carlo: dispiace anche a me, ma sinceramente non so che farci. Questo è un blog di interisti dove si discute fra noi ma non si disdegna qualche integrazione esterna purché questo non implichi da parte nostra una negazione della realtà.
La realtà in questo caso è che in due situazioni analoghe il Milan ha scelto sempre la soluzione conforme ai suoi interessi, mascherandola come interesse dei ragazzini
Noi non potevamo non segnalare questa cosa, soprattutto dopo che ci era stata confermata da genitori terzi (perciò disinteressati) e persino da qualche genitore milanista.
Altrimenti avremmo fondato un blog milanista, o almeno generalista.

carlo ha detto...

Capisco Luciano.
Però mi fa riflettere.
Così come il segnalare la maleducazione comasca, quando al vismara...

carlo ha detto...

Eppure Cisco è una persona sicuramente degna

luciano ha detto...

Carlo: la maleducazione è di tutte le tifoserie. credimi, quella milanista non è inferiore a nessuna.
Solo la nostra è un po' diversa, ma semplicemente perché i nostri dirigenti Impongono un comportamento controllato e rispettoso, anche arrivando a tenere fuori squadra i giocatori i cui genitori eccedono.
Da questo punto di vista L'Inter è come se giocasse sempre in trasferta.
Comunque che il tifo porti inevitabilmente a radicalizzazioni e faziosità è inevitabile.
Questo problema me lo pongo in termini autocritici da quando ho constato che anche uno tendenzialmente pacifico e rispettoso come mi ritengo viene indotto dalle dinamiche relazionali a "rompere" non solo con avversari sportivi, ma persino con interisti di diverse opinioni.
Quando mi chiedo, in modo ricorrente, se vale la pena continuare a essere presente in rete, penso proprio a queste problematiche.
Fatta salva la considerazione che sul fatto in sé non ho il minimo dubbio sulla disinvoltura etica dei dirigenti milanisti. Mentre ho dubbi sul perché a distanza di diversi giorni, più di un genitore comasco, dovrebbe inventarsi comportamenti negativi del Milan, mentre, dal momento che si "scontrano" con noi, avrebbero l'interesse contrario

luciano ha detto...

Ritorniamo comunque a parlare di calcio, che è meglio e ci lascia più tranquilli.
Le due partite alle quali ho assistito domenica sono state molto interessanti per me, dal punto di vista di due questioni che mi appassionano: metodo di gioco e modulo.

Vediamole separatamente:

La partita giocata dai comaschi mi ha sinceramente impressionato. nettamente inferiori sul piano tecnico, collocati in fondo alla classifica, i lariani hanno applicato stupendamente un sistema di gioco che li ha tenuti in partita a lungo.

Sono sincero: se fossi un presidente e volessi sperimentare la squadra cortissima e alta e il pressing altissimo, assumerei l'allenatore del Como.

I movimenti dei suoi giocatori, in questo senso, sono stati a lungo perfetti e ci hanno messo in difficoltà.

Solo che questo atteggiamento costringe inevitabilmente la squadra avversaria a comprimersi dietro, sotto la pressione degli attacchi.
Tu hai l'impressione di avere molte palle gol, ma gli spazi ridotti (e quindi i tempi di esecuzione ristretti) fanno si che queste "occasioni" siano sporche, meno chiare di quanto appare.
ovvio che se hai fuoriclasse capaci di cogliere l'attimo, quando sei superiore segni molti gol.
In caso contrario però, rischi di premere senza costrutto e di esporti a qualche contropiede (o a qualche errore arbitrale sui fuorigioco praticati con insistenza e molto "alti".
Se non segni, magari più di un gol, poi il sistema dispendioso (soprattutto mentalmente, non puoi concederti un attimo di pausa) ti porta a una inevitabile flessione e a quel punto davvero la sconfitta è probabile.

In conclusione questo sistema mi sembra utile se sei palesemente inferiore e vuoi provare a sovvertire i valori in campo; se hai attaccanti straordinari per rapidità e senso del gol, centrocampisti insuperabili nel palleggio sullo stretto, difensori velocissimi, capaci di recuperare un errore di posizionamento.
Altrimenti rischi di pagare alla distanza. E in ogni caso non puoi giocare in questo modo per tutto il campionato. Se giocasse sempre con questa intensità, per esempio, il Como sarebbe molto più avanti in classifica.

luciano ha detto...

L'altro elemento di riflessione è relativo alla diffusa tendenza in atto a giocare con il 4231.
Ho sempre sostenuto e ritengo ancora che i moduli contini poco. Si può giocare con qualunque modulo e far bene. L'importante è l'equilibrio da perseguire, tra fase difensiva accorta e fase offensiva il più possibile insidiosa.

Quindi anche il 4231 può essere molto funzionale, ma richiede atleti con caratteristiche particolari e difficili da trovare.

Parlo dei due esterni della linea a tre, soprattutto, di un centravanti con caratteristiche che si sposino con quelle degli esterni; e lo stesso discorso vale per il trequartista .

Ma il punto fondamentale sono gli esterni.
Quando difendi, se tieni le linee di centrocampo molto lontane si inseriscono fra le linee gli avversari e sono dolori.
Se le tieni ravvicinate entrambi gli esterni sono chiamati a ripartire quasi dalla linea dei terzini.
Ma quando attacchi, siccome hai una punta sola, gli esterni devono essere pronti a tagliare in area, sui movimenti della punta centrale e sui suggerimenti del trequartista.
Avere esterni capaci di difendere ed essere pericolosi dopo sessanta metri di corsa è rarissimo (lo faceva Eto'o, lo faceva Rooney; lo facevano, in modo atleticamente... anomalo Vialli e Ravanelli).
In caso contrario finiscono per sacrificare una delle due fasi, secondo le loro caratteristiche. E allora non segni o difendi male.

Al contrario nelle due partite degli allievi B e dei giovanissimi ho assistito a ottime prestazioni, sul piano dell'equilibrio, realizzate col sistema del 433.
Notare che su campi pessimi entrambe le squadre avevano centrocampisti molto tecnici e poco incontristi. Che però giocando a stretto contatto di gomiti, si aiutavano reciprocamente e grazie al piede educato erano abili a far ripartire l'azione.
A prescindere dalle prestazioni individuali, i due reparti (Mel Donna Buglio e Panatti Brambilla Scienza) sono stati i motori della vittoria. assistiti nella fase difensiva dal ritorno in fascia di uno a turno tra gli esterni.
naturalmente anche col 4231 potrebbe rientrare il trequartista insieme a un esterno a turno. ma in questo caso i movimenti (e la sincronia necessaria) sono più complicati, per il fatto che anche i centrocampisti devono scalare, a turno.
E poi solitamente il trequartista ha meno corsa e meno disponibilità al sacrifico di un esterno.

Insomma, sicuramente le mie sono solo considerazioni superficiali da dilettante. ma una cosa è certa: personalmente mi sento più tranquillo quando la mia squadra attua il più tradizionale 433

Narya ha detto...

@luciano

Snobbarvi?Ma quando mai...anzi vi leggo sempre.

Il problema è che sono dentro un frullatore che non smette di girare.

Tra la sistemazione nella nuova magione e la responsabilità dell'organizzazione dell'evento scientifico più importante nel settore di competenza riesco a malapena a respirare oltre la linea di galleggiamento.

Comunque ne approfitto un abbraccione speciale a te e a tutti i fraterni amici Interisti qui presenti.

A presto!

Narya ha detto...

Ah @luciano il modo in cui mi hai definito mi commuove e mi riempie d'orgoglio.

All'abbraccione aggiungo un bacione :)

luciano ha detto...

Ciao, Narya, ma io scherzavo. So benissimo che, da donna in carriera, hai un'infinità di impegni e di responsabilità.
Non ti faccio domande sul resto perché sono vicende private, ma confesso che hai stimolato la mia curiosità, sia sulla città in cui è situata la tua nuova "magione", sia sulla natura dell'evento.

Narya ha detto...

@luciano

Oggi appena riesco a "staccare" ti scrivo e...ti racconto!:)

carlo ha detto...

Ieri ho visto milan-atalanta.
A parte il fatto che anche io avrei annullato il gol all'atalanta, mi ha colpito la prestanza fisica dei giocatori rossoneri e la loro "decisione".
ottimo il loro volante (ma fossati era meglio).

Su youtube, federico buffa (che adoro) dice che un medico gli aveva previsto i problemi fisici di pato (combinazione tra caratteristiche posturali e ingrossamento muscolare). Lo stesso medico ha predetto lo stesso destino al faraone.
Spero di no, sarebbe l'ennesimo crimine al calcio connesso da milan-lab o simili.

Des ha detto...

Il Fossati del Mondiale Under 17 nigeriano (fine 2009) è probabilmente il giocatore di quell'età che mi ha più impressionato...

Giocava da Intermedio con un'autorità ed un controllo impressionanti, univa piedi di qualità ad una corsa fluida e leggera...ecco proprio quest'ultima caratteristica non ho più rivisto nell'ultimo Fossati, tra Primavera del Milan, Latina ed Ascoli...

Certamente qui ci sono persone che lo hanno visto decine di volte più di me e magari semplicemente mi ero fatto un'idea errata io durante quella manciata di partite in Nigeria (dove per dire El Shaarawy, dopo un esordio poco convincente, fece panchina a Carraro della Fiorentina, ora in Prima divisione se non sbaglio...)...

carlo ha detto...

Di fossati qui eravamo innamorati in molti, e il suo passaggio al milan fu causa di discussioni e prese in giro.
Pensa che ancora spero che torni da noi.

nel caso si perdesse nel limbo delle serie minori, non perdonerò mai i rossoneri e le persone che lo hanno spunto ad andarsene dall'inter.

Chris ha detto...

la gazzetta conferma Recalcati (clamoroso). pare che Ausilio sia davvero in missione per Markovic.

Giuseppe ha detto...

Fantastica Laura Boldrini
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Per aver fatto cosa, Luciano? Non ha ancora iniziato, di fatto, il suo lavoro (e non è detto che possa avere il tempo per farlo). Per ora si è messa in evidenza come paladina della giustizia, della sinistra perfetta...insomma, deve ancora dimostrare di valere quel ruolo (io sono fiducioso al riguardo).

Bowie ha detto...

@Carlo

riusciresti a postare il link diretto?
thx ;)

Giuseppe ha detto...

Markovic sarebbe un colpo fantastico.
Si realizzerebbe il mio sogno (non solo mio, ovviamente) di una squadra giovanissima, con giocatori di grande prospettiva, magari non pronta a vincere subito ma - con circostanze favorevoli e qualche ritocco quà e là - concretamente in grado di aprire un ciclo tra poco tempo. E sono felice che la dirigenza stia cominciando già da adesso a lavorare per la prossima stagione, senza attendere giugno. Bene così, speriamo.

Gimon24 ha detto...

Ciao a tutti!

Come prima cosa, volevo sottolineare anch'io lo splendido post di Nello, il nostro AL82.

Bello e utile.
Anzitutto, un post utile a fare chiarezza, con dati e numeri, non con parole vaghe e spesso imprecise, circa il possibile parallelo spesso usato (ed abusato) tra Andrea Stramaccioni e Jurgen Klopp.
Poi, per dare una linea di pensiero comune sia a Nello che a Luciano e al sottoscritto circa il valore, tecnico e umano, di Andrea Stramaccioni e quello che auspicheremmo potesse essere il suo futuro all'Inter.

Vedremo cosa accadrà da qui a giugno sul campo e quindi quali saranno gli orientamenti societari sulla conduzione tecnica della squadra per la prossima stagione, ma ritenere Stramaccioni tout court un incapace, inetto e bamboccione, solo per citare alcuni dei più gentili epiteti che certa parte illuminata del tifo interista gli riserva ormai da mesi, è un errore, prima ancora che una semplificazione banale e miope.

Questo non per volere negare che anche lui in questa stagione così complessa abbia commesso degli errori, ma per esprimere con forza e convinzione la fiducia in un tecnico che ha capacità non comuni, ma che come tutti, quando si è alle prese con una squadra in via di ricostruzione, ha bisogno di tempo e pazienza.

Tra poco, invece, sarà online la prima parte dell'analisi molto approfondita svolta da Luciano Da Vite (chi altri potrebbe farlo, qui come altrove?) sulla situazione attuale del nostro settore giovanile, in vista del rush finale di una stagione finora complicata. Si parte da Primavera e Berretti.